Eccoci arrivati oltre la metà dell’estate, periodo che per ogni wedding planner significa full immersion lavorativa.
Nelle ultime settimane, a puntate come ogni serie tv di successo che si rispetti, ho raccontato e sviscerato i dettagli di una piccola indagine di mercato fatta su 115 intervistati eterogenei, chiamati a rispondere a domande riguardanti i matrimoni a cui avevano partecipato o sull’organizzazione di un eventuale loro matrimonio.
Bene, i risultati sono stati significativi e indicano una direzione chiara: è ora di dire basta ai matrimoni standard!
Volete un esempio di cosa ho scoperto grazie al mio campione di invitati?
Presto fatto:
- Il 64,3% ha risposto che mal sopporta che i matrimoni siano tutti uguali.
- Il 55,7% trova fastidiosa la classica animazione da matrimonio con balli di gruppo, trenini, etc.
- Il 47,8% ritiene gli allestimenti tradizionali all’insegna di fiocchi, tulle e roselline poco concreti e abbastanza irreali.
- Il 38,3% sente il peso delle rigide regole del galateo e più in generale della troppa formalità.
- Il 37,4% desidererebbe una selezione musicale meno noiosa per l’intrattenimento.
- Il 35,7% fatica a sopportare le ore passate seduti a tavola senza fare altro che mangiare.
- Il 33,9% eviterebbe con tutte le proprie forze le classiche foto in posa.
E questi sono solo alcuni dei numeri che ho raccolto.
Partiamo col botto
Nel primo articolo della serie, “C’è posta per te”, ho parlato del primo dato molto riassuntivo e anche sconcertante – correggetemi se sbaglio – che ci racconta di un 64,3% degli intervistati (quasi due persone su tre) che trova insopportabili i matrimoni prodotti in serie.
Come dargli torto?
E come dare torto a quel 55,7% che vorrebbe un’alternativa interessante e coinvolgente ai giochi triti e ritriti che vengono propinati ad ogni ricevimento?
Chiunque abbia provato l’esperienza di presenziare ad un matrimonio, sa che potrebbe essere una giornata meravigliosa ma, allo stesso modo, se gli eventi sono male organizzati, si rischia di vivere ore molto lunghe in attesa della fine.
È vero che sono gli sposi ad essere al centro dell’attenzione e che quella è la loro festa ma, per dirla tutta, l’apice si raggiunge quando si riesce a condividere la gioia e la felicità con amici e parenti.
Spesso, per esempio, un ambiente più festoso e meno fiabesco è ben visto dagli invitati.
Provate a fare anche voi il vostro piccolo sondaggio tra i vostri amici!
Il giusto coinvolgimento
Rimanendo in tema di amici e parenti, ricordatevi che la buona riuscita della vostra giornata è legata anche a loro e a quanto si sentiranno a proprio agio e coinvolti nella giusta maniera.
Sarete voi a scegliere il grado di formalità dell’evento e, come ho scritto in questo articolo, suggerisco di stabilirlo in base a chi parteciperà al ricevimento.
Scelte difficili, lo so bene, per questo motivo esistono le professioniste come me che vi accompagnano lungo il percorso organizzativo, occupandosi degli aspetti che, con buona probabilità, voi futuri sposi avrete trascurato.
La mia banda suona il rock
La musica, per esempio, è un fattore fondamentale per rendere indimenticabile la festa e i nostri invitati-campione ci raccontano che… quella tradizionale ha proprio stancato!
Esistono alternative possibili e originali alla solita playlist copia/incolla, ne parlo nel mio articolo “Quando la band si trasforma in juke box”, dove lascio degli spunti interessanti per un intrattenimento diverso dal solito.
E no, non è soltanto l’avere la rock band che suona dal vivo.
Ci sono tantissime possibilità che coinvolgeranno anche i vostri ospiti in prima persona. E nessuno ne uscirà deluso. Garantito.
Il pranzo di Babette
I numeri lasciano pochi dubbi, il pranzo o la cena con dodici portate stancano gli invitati come un disco di Gigi D’Alessio ripetuto all’infinito.
Le lunghe ore seduti a tavola vengono mal digerite da buona parte degli ospiti che tendono ad annoiarsi, specialmente se la composizione dei tavoli ha unito persone sconosciute.
Come uscire da questo impaccio?
Si può rendere la festa di ricevimento dinamica in molti modi, bisogna però lasciarsi alle spalle le convenzioni e trovare il coraggio di fare ciò che volete davvero.
Last but not least
Lo spauracchio del 33,9% degli invitati: le foto in posa.
Nonostante l’avvento di Instagram, poche (e pochi) di noi hanno lo spirito della fotomodella e qualcuno trova fastidioso doversi inventare sorrisi finti e pose plastiche per cercare di apparire decentemente in una fotografia.
Questo vale per invitati e sposi, sia chiaro.
Per entrambi però esistono soluzioni alternative e divertenti – si tratti di amici, coppie, sposi o addirittura gruppi numerosi – che lasceranno comunque un segno indelebile ai posteri!
E voi, pensate di riuscire a trovare il coraggio di fare qualcosa di diverso?
By Cristina Corazza – Rock Wedding Planner