Nel mio ultimo articolo ho iniziato a commentare un post di Instagram di Giorgia Fumo, nel quale questa bravissima comica descriveva in modo ironico e pungente le regole fondamentali per essere amati da tutti ai matrimoni.
Settimana scorsa ho analizzato la prima parte, che riguardava direttamente gli sposi. Oggi mi dedicherò, invece, alla seconda parte, cioè quella riguardante gli invitati.
Come si fa, secondo Giorgia Fumo, ad essere invitati amati da tutti?
Quali sono le regole di base?
E soprattutto: sono davvero tutte vere? Anche per i matrimoni rock?
La conferma della presenza
Parto subito a mani basse e do ragione su tutta la linea a Giorgia quando dice che: “Gli invitati amati da tutti confermano la loro presenza nei tempi previsti dagli sposi. A due settimane dall’evento l’unico motivo scusabile di cancellazione è un gravissimo impedimento lavorativo. A pochi giorni dall’evento gli unici casi accettati di cancellazione all’ultimo minuto sono la morte o gravi infermità (o infermità contagiose)”.
Anche se devo disilludere i futuri sposi e dire che in circa 14 anni di lavoro in questo settore, non mi è MAI capitato un matrimonio in cui gli sposi abbiano ricevuto tutte le risposte in tempo.
Tutti i miei sposi (e non solo i miei) hanno sempre dovuto sollecitare almeno una volta gli invitati per avere una risposta.
Questa è effettivamente una cosa che rende gli invitati abbastanza antipatici.
Oltre al fastidio per gli sposi di dover rincorrere gli invitati (ma ti interessa o no venire al mio matrimonio??), si vengono anche a creare problemi per la gestione tecnica del giorno delle nozze (numero di posti a tavola, allergie e intolleranze, ecc…).
Devo comunque dire che il peggio del peggio non sono gli invitati che disdicono due giorni prima, bensì quelli che confermano e poi non si presentano senza dire nulla.
Ebbene sì, esistono anche loro. Ed è un comportamento pessimo, lo dico chiaramente.
Come pessimo è anche il non confermare e poi presentarsi. Accade anche questo, purtroppo. L’avreste mai detto??
Il regalo
Giorgia dice che gli invitati amati da tutti “Non sono tenuti a fare un regalo, tuttavia, qualora lo facessero, si atterranno alle indicazioni degli sposi su liste nozze, viaggio o altre modalità di regalo”.
Sebbene il principio sia giusto, in questa affermazione c’è un errore di fondo.
E’ sacrosanto che gli invitati debbano attenersi alle modalità di regalo decise dagli sposi nel senso che regalare “un alano di ceramica in scala 1:1 con la testa che si illumina” (come dice Giorgia) non è un’opzione valida.
Perché liste nozze e liste viaggio non sono fatte per vincolare e ingabbiare gli invitati in qualche strano e sadico modo. No.
Sono fatte perché gli sposi davvero desiderano o hanno bisogno di ciò che inseriscono in lista.
MA! Bisogna anche dire che il galateo prevede un obbligo per l’invitato di fare un regalo.
Ne ho parlato in un articolo specifico, qui sul blog, in cui chiarisco che per il solo fatto di aver ricevuto l’invito scatta un obbligo al regalo.
Poi sappiamo bene – soprattutto in questo momento storico – che non tutti possono permettersi un regalo di nozze di una certa importanza. E sappiamo anche che a volte si rifiuta l’invito proprio perché partecipare sarebbe troppo costoso.
Ma questo non esime dal dover fare un regalo.
E quindi che si fa? Se uno non può permettersi quello che è stato chiesto dagli sposi ma è stato invitato?
In questo caso, ovviamente, è permesso scegliere un regalo diverso. Che potrà magari essere solo un pensiero, per esempio una cornice (il più classico dei regali di nozze). Dandola agli sposi in separata sede e allegando un bel biglietto scritto con il cuore.
E dato che vi conoscono – perché se vi vogliono al loro matrimonio vi conoscono bene – capiranno e saranno felici della vostra scelta.
Il dress code
Giorgia fumo dice testualmente che “Le invitate amate da tutti non si vestiranno di bianco o di nero in quanto sanno che non sono le spose e nel 2023 con tutto internet a disposizione scegliere l’unico colore simbolo del lutto nel mondo occidentale è una scelta, non un ‘essere superiori a certe regole'”.
Ecco, ora salta fuori la mia anima rock.
Che però ha le sue brave ragioni che traggono origine proprio dalla cosa più tradizionale che possa esistere: il galateo.
Sulla questione dell’abito bianco delle invitate, sono pienamente d’accordo.
Al matrimonio dei miei genitori c’era una parente vestita con un abito color crema, lungo, e di spalle tutti la scambiavano per la sposa.
Anche no.
Sul nero, la Giorgia Fumo mi casca malissimo. Perché il nero è stato sdoganato perfino dalle rigidissime regole del galateo. Quindi non sono io a dire quanto segue, ma lo dice la più alta autorità in fatto di etichetta.
E’ vero che il nero è un colore da lutto per il mondo occidentale (comunque non l’unico – N.d.R. – perché anche il viola scuro, simbolo della quaresima, è un colore da lutto), ma dipende come viene portato.
Esistono abiti neri da lutto e abiti neri che non potrebbero mai e poi mai essere indossati per un funerale.
Chiaro che se mi vieni ad un matrimonio vestita con un tubino nero, giacca nera, senza gioielli, senza nessun tipo di altro colore, magari pure con le scarpe con tacco basso e largo… quello sì che è un abito da lutto!
Ma se il tuo abito nero è drappeggiato, un po’ scollato, magari con lo spacco ed è alleggerito da qualcosa di colorato (borsa, stola, giacca, ecc) ed è indossato con dei gioielli e delle scarpe a tacco alto con dettagli vivaci… non è sicuramente un abito da lutto.
Il nero non è più un colore inadatto ad un matrimonio. Tanto che esistono perfino degli abiti da sposa neri (o parzialmente neri).
L’ha recentemente detto anche Vogue, quindi Giorgia, mi spiace, ma devi aggiornarti e forse è il caso che tu riveda qualche concezione un po’ retrò (per così dire) sui matrimoni.
La cosa fondamentale è avere educazione e rispetto.
Se hai questi due elementi, hai a cuore gli sposi e non farai nulla che possa rovinare la loro giornata.
Quindi eviterai l’alano di terracotta con la testa che si illumina, eviterai il tubino nero nel miglior funeral style ed eviterai di farti rincorrere per la conferma della partecipazione al matrimonio.
Per il resto, cerchiamo anche di svecchiare un po’ questa istituzione.
Che piace così poco alle nuove generazioni… ma secondo me è solo perché viene sempre presentata in modo noioso, rigido e iper tradizionale.
Se volete sapere come fare, basta chiamare la Rock Wedding Planner.
By Cristina Corazza – Rock Wedding Planner