Quando vi invitano ad un matrimonio, dovete fare il regalo (sì, anche se non ci andate).
Ma oggi si usa ancora la lista nozze? O la lista viaggio?
E se si fa la busta, quanto è giusto metterci dentro?
Sono domande che ci siamo posti tutti, prima o poi, nella vita.
Per fortuna siete nel posto giusto e in questo articolo troverete le risposte.
Lista nozze e lista viaggio
L’ultima volta che ho sentito di una coppia che aveva fatto la classica lista nozze era il 1998, io avevo 16 anni ed ero un’invitata.
Cosa intendo per “lista nozze”?
Intendo la lista di oggetti presso uno o più negozi: gli sposi hanno indicato al negoziante quello che desiderano, voi ricevete la lista insieme alla partecipazione e potete recarvi entro una certa data nel negozio per acquistare uno degli oggetti indicati. Sarà poi il negoziante a consegnarli tutti insieme, belli impacchettati, agli sposi con un vostro biglietto.
Bello e funzionale, ma caduto in disuso con gli Anni Duemila, soppiantato prima dalla lista viaggio e poi dal più tecnologico (e pratico) iban.
Tutto è iniziato quando la Generazione X ha deciso che si poteva andare a vivere insieme anche prima di sposarsi. E quindi, al momento del matrimonio, la casa era bell’e finita, con già dentro tutto l’occorrente.
Non aveva più senso fare una lista nozze.
Aveva invece molto senso una bella lista viaggio.
Perché limitarsi ad andare in luna di miele a Venezia o in Sicilia, quando ci si può far regalare New York, il Perù o un safari in Africa?
E devo dire che concordo al 100%.
La “busta” torna alla ribalta
Lo sappiamo, esistono i corsi e ricorsi storici. Quando le cose diventano abbastanza vecchie, tendono ad essere ripescate, rispolverate e tornano di moda con qualche piccolo cambiamento, ma sostanzialmente inalterate.
Questo è quello che è successo alla busta, che si è spogliata (quasi interamente) della sua forma cartacea ed è diventata digitale.
Ma cos’è questa “busta”??
La busta era il regalo che si usava fare negli Anni Cinquanta.
Avete mai visto Il Padrino – Parte Prima, quando la figlia di don Vito Corleone si sposa? Che gli invitati, durante il ricevimento, le portano delle buste che lei infila nell’ampia – guarda caso – borsa della madre?
E all’interno della busta, il vile denaro.
Che, oddio, con questi chiari di luna e i tempi che corrono, di “vile” mi sembra non abbia proprio niente.
Poi, come dicevo, si è perso l’uso della busta in favore della lista nozze e della lista viaggio.
Ma i Millennials, forti delle crisi economiche del 2009 e del 2012, hanno provveduto a ripescarla. Ovviamente svecchiandola e portandola nell’era del digitale grazie ad un magico strumento: l’iban.
Oggi su quasi tutte le partecipazioni di nozze è indicato il link ad un sito personalizzato (dopo il 2020 anche il QR code), dove gli invitati possono vedere tutte le informazioni relative al matrimonio… compreso l’iban su cui fare il regalo.
Ma quindi, alla fine… quanto bisogna mettere in questa moderna “busta”??
Facciamoci due conti
Tutto dipende dalle proprie possibilità economiche, dal tipo di matrimonio, dal grado di parentela o amicizia e dalla zona geografica dove vi trovate (un matrimonio a Milano è culturalmente diverso da uno a Napoli).
Posso ragionevolmente generalizzare e dire che mediamente ci si aggira intorno ai 100-150 euro a persona.
Questo se si partecipa al matrimonio.
Perché se non si sarà presenti il giorno delle nozze, il regalo andrà comunque fatto, ma ovviamente in misura minore (circa 50-70 euro a testa).
Se volete uno strumento comodo e “imparziale” per conoscere la cifra esatta, in considerazione di tutte le variabili che dicevo, potete consultare il calcolatore di Matrimonio.com.
Così risolvete velocemente i vostri dubbi e nel caso in cui la cifra non venga considerata adeguata, non sarà comunque colpa vostra!
Se invece siete amanti dei calcoli matematici, vi informo che è stata addirittura messa a punto un’equazione per calcolare l’importo perfetto.
L’idea è venuta ad Amedeo Colella, autore di “Manuale di filosofia napoletana“, nel quale ha appunto inserito questa equazione:
€ = (B/2+I) * (C+ (C * 30%)) * P * D
Dove le varie lettere vanno considerate come segue:
- €: importo della busta
- I: numero di persone del nucleo familiare invitate al matrimonio
- B: numero di bambini
- C: costo presunto del menu
- P: coefficiente della relazione di parentela o di amicizia
- D: valore da attribuire alla propria volontà di mettersi in mostra: più si vuole risaltare agli occhi degli sposi, più salirà il peso della busta.
Dal mio punto di vista è un po’ macchinoso, ma sono certa che per alcune persone sia più facile e rassicurante affidarsi ad un calcolo matematico che non ad altre valutazioni.
Voi cosa ne pensate?
By Cristina Corazza – Rock Wedding Planner